venerdì 3 aprile 2015

FACCIAMO UN SACRIFICIO (?)

Ed eccoci alla Pasqua.
Beh, la cronologia lo esige e quindi, dopo il Natale, eccoci all’altra festività cattolica per eccellenza.
E tutti giù a rimpinzarsi a più non posso. Però …
Già, anche quest’anno c’è un “però” che aleggia su ogni media immaginabile. La questione dell’agnello.
Ricorderete tutti che l'anno scorso fummo invasi dagli spot, le foto e le campagne lanciate contro il consumo del belante giovane quadrupede. Quest'anno ci ripetiamo, con schiere di animalisti e altri gruppi analoghi decisi a lanciare un attacco diretto a tutti i famelici consumatori di carne per difendere la povera bestiola che, va detto, era già stata sacrificata proprio dal Padre Eterno, da suo Figlio, dagli Apostoli e da tutto il resto del popolo sotto la croce.
Ora, lungi dal volermi buttare in un’analisi della questione religiosa al riguardo però, insomma, la cosa mi sembra un tantino strana e anche un po’ estrema.

Ogni giorno tonnellate di carne macellata di ogni tipo è in attesa di essere acquistata sui banchi di vendita di tutto il mondo; ogni giorno migliaia di camion trasportano animali destinati al macello o già macellati; ogni giorno milioni di animali vivono la loro giornata negli allevamenti (in condizioni per lo più discutibili).
C’era bisogno di una nuova e ulteriore campagna mediatica ultra-intensiva in difesa dell’agnellino?
Qualcuno dirà: non vale solo per lui, ma anche per gli altri animali.
Molto bene, allora boicottiamo la carne!
Certo, come no …

La questione, come sempre, è più sottile, intrigata e ipocrita e non potrebbe essere altrimenti, giacché siamo umani.

Quelli che si sono fatti intenerire dagli spot e dai post sui social network pro-agnello sono gli stessi che invece del “piccolo” mangeranno bistecche di manzo, arrosti di vitello, braciole di maiale. Certo, vegetariani e vegani mangeranno altro, ma tutti gli altri?
Va detto che uno spot per salvare la vita al maiale sarebbe auspicabile, adesso, ma come la mettiamo con le succulente salsicce? 
E chi glielo dice al popolo di Firenze che mangiare la fiorentina sarebbe una violenza innominabile nei confronti dello sfortunato bovino?
Eh, già, il punto è che l’agnello raffigurato nelle varie fotografie è un cucciolo, tipo i cagnolini le cui foto riempiono di tenerezza canina tutto il web. 
Il cucciolo fa pensare ad un esserino indifeso che viene preso, ammazzato, scuoiato, squartato e fatto a pezzi pronti per la casseruola. Immagine terribile, dico bene? E come pensate che finiscano gli altri animali sui banchi delle macellerie?
Purtroppo, la nostra dis-umanità è racchiusa anche in queste nefande azioni: prendere le parti di uno, ma lasciare che il resto se la sbrighi come sempre.

Mi perdonino gli agnelli, ma temo che ci siano questioni ben più serie e gravi da affrontare che non spendere tonnellate di tempo (e anche denaro) per spingere questi messaggi, tra l’altro ben lontani dall’essere di una qualche utilità.

Perché, mentre pensiamo a salvare l’agnello dal sacrificio continuiamo a respirare aria inquinata, mangiamo cibi spazzatura di dubbia provenienza, fumiamo come ciminiere, ci spariamo dentro ettolitri di alcolici e, come se non bastasse, passiamo la vita a lavorare per un pugno di mosche per poi morire senza aver vissuto decentemente per un tempo ragionevole. Contribuendo a spappolare il pianeta che abitiamo.

Allora, facciamo davvero un sacrificio: smettiamola con le scemenze e occupiamoci d'altro, che sarebbe ora.

Buona Pasqua (?).