Disoccupazione, indebolimento della classe media e allargamento della classe povera, immigrazione, aumento della criminalità. Sarebbero queste le cause della situazione attuale. Ovviamente, è un errore di forma, perché questi sono effetti, non cause.
Possiamo non essere d'accordo, ma la causa
principale del fallimento di un sistema è, senza alcun dubbio, la politica. Il
Governo. Nel nostro caso, l'Italia, le cause sono equamente suddivise tra i
vari governanti che si sono succeduti negli ultimi venti o trent'anni.
Eppure, per quanto brutto sia il momento
che viviamo, poteva decisamente essere peggio di così.
Non la pensano allo stesso modo, ahimè, i
geni che ogni giorno vanno a riempire le fila di una puzzolente e nauseante
nostalgia di altri tempi.
Si inneggia a simboli e a figure in memoria di cose di cui non abbiamo più memoria. E
quand'anche, ci siamo dimenticati cosa la Storia ci ha riportato di certi abomini.
Il ritornello che più si sente in Italia
oggigiorno è "se ci fosse lui". Vi dice niente?
Il ritorno a
una dittatura per avere più legge e ordine. Vi dice niente?
Non riesco a
capire tutta questa nostalgia (dietrologia) per un sistema che nega
innanzitutto la libertà di espressione. Questo tipo di libertà non è qualcosa
che puoi definire in due parole. Essere liberi di esprimersi significa tante
cose e per gente che è nata e cresciuta proprio con questa libertà bella e
servita non dovrebbe essere facile immergersi in una simile realtà. Invece (a
parole) pare di sì.
Già, a parole.
Sono tutti
bravi a dire che se ci fosse Tizio le cose andrebbero diversamente e non
ci sarebbero questi o quei problemi; o che se ci fosse Caio avremmo
lavoro per tutti e pensioni e scuole e altre assurdità. E quando si indica il sistema in cui viviamo, indicandolo come dittatoriale, è evidente che esiste un cortocircuito conoscitivo, culturale.
Quando le
persone parlano di Dittatura non sembra che sappiano di cosa parlano. Hanno
dimenticato La Storia.
Questo sistema
di governo non implica che ci sia una legittimazione popolare, ma esattamente
il contrario e, di conseguenza, tutto ciò che fa il governo (dittatoriale) va
bene anche se non va bene al cittadino. In altre parole: o sei d’accordo, o sei
contro il Regime. E se sei contro il Regime, beh, non puoi aspettarti un
buffetto e una reprimenda. Proprio no.
Nazismo,
fascismo, comunismo (sovietico in primis) sono alcune tra le prove documentate più
note che la forma dittatoriale non ammette punti di vista alternativi.
“Io dissento”
non esiste sotto una dittatura.
Certo, puoi
pensarlo, ma dirlo può costarti caro.
Alcuni dei
punti più assurdi su cui puntano coloro che inneggiano a certa nostalgia di un passato non vissuto (il fascismo, ad esempio) sono: la giustizia, l’ordine, l’equità, il lavoro.
Tutte e
quattro queste cose sono, in un sistema dittatoriale, subordinate alla volontà
del dittatore e del suo entourage di governo.
Qualcuno
sostiene, e mi ripeto, che il Sistema in cui viviamo sia una forma di dittatura silenziosa e
questa è palesemente una stronzata. Questo perché siamo Noi a permettere che un
certo tipo di azioni vengano fatte e altre no.
Il sistema in cui ci troviamo (in Italia o in un qualunque altro paese europeo democratico) implica che il governo prenda delle decisioni che poi saranno applicate alla vita dei cittadini, ma essendo questo sistema democratico può essere che i cittadini non siano d’accordo. Ad essi è permesso dissentire, protestare, insorgere. Soprattutto, è permesso votare.
Il sistema in cui ci troviamo (in Italia o in un qualunque altro paese europeo democratico) implica che il governo prenda delle decisioni che poi saranno applicate alla vita dei cittadini, ma essendo questo sistema democratico può essere che i cittadini non siano d’accordo. Ad essi è permesso dissentire, protestare, insorgere. Soprattutto, è permesso votare.
Per ora
dissentiamo e protestiamo, ma non siamo ancora insorti. Però votiamo. Ogni
volta che lo facciamo mettiamo qualcuno nelle condizioni di decidere e legiferare secondo le regole di una Costituzione nazionale (come in Italia) che prevede il diritto di eleggere un Parlamento in totale libertà.
Certo, qualora
fossimo davvero esasperati, potremmo insorgere, magari facendolo con sistemi
altamente civili, come ad esempio il blocco delle produzioni industriali, ma
siamo troppo pigri per farlo e, come ho già detto un miliardo di volte, non
stiamo ancora così tanto male (esasperati? Non troppo).
In un sistema dittatoriale non solo non puoi dissentire o protestare, ma
insorgere (anche civilmente) ti costerebbe la vita. E votare sarebbe un’utopia.
Quello che non
capiscono le persone che straparlano di ritorno del Duce, di Hitler, di Stalin,
è che sotto questi sistemi di governo ti è concessa solo la libertà di pensare.
Tutto il resto deve essere in linea con quanto dice la Dittatura.
Qualche esempio?
Non esiste la
possibilità di esprimere un parere diverso da quello del Regime. Se il Regime dice che ti devi sposare, tu ti sposi.
Se dice che gay è male, tu sei etero.
Se dice che la musica straniera non si ascolta, tu non la ascolti.
Se dice che devi lavorare sette giorni la settimana, lo fai.
Qualsiasi cosa decreti il Regime Dittatoriale per te è Legge e non puoi esimerti.
Non Puoi.
Ora, le
persone nate e cresciute in un sistema dove puoi dire, fare, urlare, non fare,
negare e poi assentire vorrei che mi spiegassero come potrebbero adattarsi,
dall’oggi al domani, ad un sistema coercitivo come questo.
Esempio: il
Regime ha deciso che tu sei un reazionario. Tu neghi e dici che non è vero.
Pensi di aver diritto a un processo equo? Non solo non lo sarà, ma sarà
difficile che tu possa avere un processo. Verrai preso e sbattuto in galera,
bene che ti vada. Questa è la giustizia di Regime.
Legge e
ordine? Un insieme di regole che devi rispettare sempre e non
sono consentite deroghe. Pensate sia semplice?
Sapete quanto
è facile infrangere una regola anche inavvertitamente? No, non lo sapete,
perché non siete nati sotto una dittatura, ma dentro un sistema elastico che
può adattarsi a qualsiasi situazione.
Però, anche
nella Dittatura esiste la corruzione. Ah, sì, quella esiste anche lì.
Se hai
infranto una regola, ma puoi comprarti il silenzio, puoi farlo. Non si dice,
certo, ma si fa.
E nelle
dittature, tutte quante, corrompere si può. Perché ci può essere sempre
qualcuno pronto a farsi comprare, qualcuno che può essere ricattato, qualcuno
che ha meno scrupoli, ma, attenzione!, sotto le dittature non esiste la
giustizia giusta, ma vige quella sommaria. Quindi, chi hai comprato ieri ti si
può rivoltare contro oggi. E se hai scelto male l’obiettivo, sulla forca ci
finisci tu.
E il lavoro?
Il lavoro è subordinato alle direttive di Regime e non puoi contestarne le
formule, nemmeno se sono palesemente ingiuste e inique. Non esiste la protesta o il diritto sindacale. Te lo scordi.
La scuola?
Ogni forma di insegnamento sarebbe vagliata secondo criteri essenzialmente
unidirezionali. Quindi si imparerebbe solo quello che vuole il Regime, solo
come lo vuole e nei modi e nei tempi che esso prevede. Informazione libera? Te
la puoi dimenticare.
Noi viviamo in
un sistema sbilanciato e traballante nelle sue fondamenta, ne sono consapevole, ma è anche vero
che non dovremmo mai dimenticare che possiamo (ancora) scegliere cosa, come,
dove e anche perché. Questo Sistema palesemente a rischio di
implosione ci dà ancora la possibilità di informarci su un piano multimediale
vero. Possiamo ancora (potremmo, ad essere onesto) riuscire a far andare
le cose diversamente.
Ci devono essere leggi e ci devono essere
regole, ma egualmente dovrebbero esserci diritti. Dico dovrebbero perché il
nostro problema non sono le forme di governo, ma le persone che le compongono,
la corruzione che dilaga al loro interno.
Sono le persone, i governanti, il vero
problema.
Ma quando si
parla di Dittatura ci si dimentica che i diritti all’interno di questa forma di
governo sono assolutamente e iniquamente subordinati ai voleri della Dittatura
stessa. Quindi i cittadini avranno oneri e doveri, ma ben pochi onori e
diritti.
La Libertà,
espressa in tutte le sue forme, Non Esiste All’Interno Di Una Dittatura.
Dovremmo sforzarci di volere un sistema
sano e batterci per quello. Un sistema che prevede più punti di vista e più
soluzioni. Onestamente, quello che abbiamo è un sistema fallato, ma ci consente
ancora di vedere.
La forma
dittatoriale, invece, prevede un solo tipo di punto di vista, il proprio. Che
deve essere tuo, anche se non lo vuoi.
Tra i tanti e
detestabili mondi in cui potevo nascere, preferisco ancora questo, dove posso
ancora dire, liberamente:
Io Dissento.