-Prima
di cominciare, meglio chiarire un punto. Io fumo.-
A
dieci anni dalla legge anti-fumo che l’allora Ministro Sirchia portò a
compimento, di fatto rivoluzionando quelle che erano abitudini ormai
consolidate del popolo dei fumatori, arriva adesso una trovata dell’attuale
Ministro della Salute Lorenzin per una stretta ancora più decisa.
L’idea
è quella di arrivare a vietare il fumo nei parchi pubblici, nelle spiagge,
negli stadi, nelle auto (in presenza di minori o di donne in stato interessante)
e, udite udite!, nei film e nelle serie televisive nazionali (inteso come
immagini di chi fuma, chiaro…).
Che
dire, quando si vuole vietare una cosa nociva pare sia possibile farlo.
Questo
diminuirà il numero dei fumatori? Bella domanda.
Il
comunicato stampa n.9/2014 dell’
Istituto Superiore di Sanità datato 30 Maggio 2014 ci dice che in Italia dal
2013 al 2014 si è passati dal 20,6% al 22% di fumatori accertati. L’aumento
maggiore è stato nel gentil sesso, mentre i maschietti hanno fatto quasi un
pareggio.
Probabilmente
nelle intenzioni del Ministro Lorenzin e del resto del Governo c’è la volontà
di porre fine a questa piaga dilagante che è la sigaretta! “E sarebbe ora!” direte
voi.
Curioso
è il rapporto che lega Stato e Sigarette.
Pensate
che le cifre relative al 2013 ci dicono che lo stato incassa dalla vendita di
sigarette circa il 75% di quello che viene speso dai fumatori. Quindi, per circa 11 milioni di consumatori italiani che spendono circa
1500 euro annuali per le bionde, lo stato arriva a beccare circa 15 miliardi di
euro.
E
io devo credere che lo Stato rinuncerebbe a questi soldi, così, senza battere
ciglio?
C’è
chi parla del danno che il fumo provoca anche alle casse della Sanità Nazionale,
tra cure, ospedalizzazioni e terapie domiciliari. Purtroppo, però, anche qui i
dati ci danno una mano dicendo che il tabacco sarebbe al terzo posto per questo
tipo di effetti nefasti sulle casse statali, vedendo al primo posto i giochi d’azzardo
e al secondo posto l’alcool. Tra l’altro, cosa curiosa, di questi tre Vizi il
tabacco sarebbe l’unico che farebbe chiudere in attivo lo Stato tra soldi
incassati e soldi spesi. Pazzesco, vero?
Ora
facciamo un po’ di ordine perché altrimenti non se ne esce.
Ogni
8 minuti, ci dicono, muore una persona per gli effetti del tabagismo. Vuol dire
una media di 65000 persone l’anno. Tra i “Vizi brutti brutti” è il primo
della classe.
E
questo è brutto.
La
cosa curiosa del fumo, però, è che si tratta di un danno estremamente
personale. Soggettivo.
L’effetto
positivo della legge anti-fumo voluta da
Sirchia è stato quello di diminuire drasticamente il fenomeno del fumo passivo.
Togliendo la possibilità di fumare nei locali pubblici la gente si è abituata,
piano piano, anche ad una diversa gestione del fumo “casalingo”. Quando in una
famiglia il fumatore è in minoranza, o in presenza di minori o anziani, egli
sceglie consapevolmente di uscire (in terrazza, in giardino, va a fare due
passi) per fumarsi la benedetta sigaretta.
E
questo è buono.
Fondamentalmente,
a chi reca danno il fumatore? A se stesso, mi sembra ovvio. Tolta la
possibilità di recar danno diretto ad altri (fumo passivo) il resto se lo becca
lui (fumo attivo). Con somma gioia, godimento e anche un paio di imprecazioni a
chi gli vuol male.
Il
fumatore sa che cosa sta facendo, secondo voi?
Parliamoci
chiaro: la sigaretta è una dipendenza. E’ una droga, non c’è niente da fare. La
nicotina agisce sui nostri recettori e, Paf!, sei dipendente e tanti saluti.
Ma
di tutte le droghe che conosco e di tutte le dipendenze che esistono è l’unica che
possiamo realmente identificare, negli effetti nocivi, come circoscritta al
soggetto consumante.
Provate
a dire di no e nel caso, fate un impietoso confronto con quel che può succedere
a tre soggetti che sono:
-il
primo fatto di sigarette;
-il
secondo fatto di alcool;
-il
terzo fatto di droghe (eroina o
cocaina o ecstasy o acidi e stronzate varie).
Il
primo al limite avrà un mal di testa termonucleare, ma non sarà un pericolo per
gli altri, mentre il secondo e il terzo sono potenzialmente pericolosi per chi
sta loro attorno a causa dell’alterazione psichica che alcool e droghe portano
con loro. E se dite di no siete tonti.
No,
non sto scusando il fumo perché sono un fumatore. Sto cercando di capire perché
ci si accanisce contro una popolazione di “drogati” non pericolosi per il
prossimo, mentre con gli altri si fa davvero ben poco.
Vi
dirò di più:
quando
si parla di tossicodipendenti (droghe pesanti) spesso lo si fa con un certo
pietismo nella voce, quasi a voler capire, scusare, comprendere quelle povere
creature cadute preda della droga. E quando ne escono (quelli che ci riescono,
ovvio) li si guarda con ammirazione e, anzi, li si plaude.
Stessa
cosa per gli alcolisti, anche se va detto che, finché bevono, vengono
stigmatizzati e allontanati con fastidio, ma quando si “ripuliscono” anche ad
essi è riservata ammirazione e plauso.
Ai
fumatori invece, spesso, si riserva uno sguardo di fastidio, uno sguardo
ammonitore (fuma, fuma, vedrai poi…), come se fossero peccatori peggiori di
altri e viziosi senza speranza.
Insomma,
suvvia, un po’ di logica.
Tornando
a bomba a quel che è l’idea “nuova” del Ministero ci sono cose che non mi
tornano.
Premetto
che io sono assolutamente d’accordo a qualsiasi iniziativa atta a frenare la
decadenza sistematica della nostra società, cominciando proprio dalla salute.
Dal
momento che sono consapevole che “chi è causa del suo mal, pianga se stesso”, è
ovvio che, da fumatore, sono perfettamente in grado di capire che porto un
danno alla mia persona.
Quel
che non capisco è perché, se si vuole realmente sterzare verso una società più
sana, si cominci solamente dalle sigarette. Fare un, che ne so, “Pacchetto
Salute” buttandoci dentro anche alcool, droghe, gioco d’azzardo, cibi-spazzatura
no? Sarebbe un’idea!
Una
bella ripulita a tutto quanto.
Ma,
così facendo, non si potrebbe non tenere conto anche dell’inquinamento. Eh,
già, c’è anche quello, sapete?
Automobili,
camion, furgoni, moto, scooter e ancora fabbriche, riscaldamenti domestici,
centrali elettriche, impianti di smaltimento rifiuti etc. etc.
Pensare
di vietare il fumo di sigaretta nei parchi pubblici, negli stadi e nelle
spiagge per non intossicare i non consumatori è come voler conservare la
verginità scopando!
O
pensate forse che la classica passeggiata all’aria aperta (in città, ma al
parco però!) vi impedisca di respirare Co2, poveri sottili, piombo, e tante
belle cosette che neanche immaginate?
No,
secondo me qualcosa davvero non torna.
Facciamo
la pubblicità televisiva dei giochi d’azzardo, ma consigliando un “gioco
moderato”.
Pubblicizziamo
società di prestiti personali invece di sconsigliare di indebitarsi.
Facciamo
pubblicità di alcolici (l’Aperol E’ un alcolico e anche il vino, sapete?) e poi
in tanti bevono, guidano e poi si schiantano. Ammazzando anche altri che non
bevevano.
Facciamo
vedere gente in televisione che si è sniffata l’impossibile, ma siccome sono
ricconi del jet set allora quasi quasi diventano fighi.
Pubblicizziamo
automobili che inquinano e poi facciamo le campagne contro l’inquinamento.
Cioè,
scusate, ma la coerenza in tutto questo dove si trova?
Chiudo
con un pensiero tipicamente da fumatore:
dal
momento che il futuro è incerto e fumoso,
mi accendo una sigaretta e statemi bene.
Fatevi
una risata. Responsabilmente. (ah ah ah…)
Alla
prossima.
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