Sono stanco di leggere (e ascoltare) le
solite cose.
Ovunque vai c’è gente che spara a zero
su questo e su quello, che ne sa più di altri, che è sicura che una parte sia
il bene e l’altra il male.
Sarebbe bene iniziare ad informarsi
prima di sputare sentenze.
Se nel privato tutto ciò è detestabile,
nel pubblico, e più in generale per ciò che riguarda il mondo, è addirittura
intollerabile.
Che l’animale-uomo sia preda della
cattiva abitudine di parlare a vanvera, è cosa nota, ma mai come negli ultimi
anni ho assistito a carrellate di stronzate uscite dalla bocca (e dalla penna)
di tantissima gente. Persone comuni, come me, e di “alto profilo”, tipo
giornalisti, politici e altre categorie.
Sicuramente il web ha permesso a
chiunque di improvvisarsi esperto e opinionista di ogni sorta di argomento e
questo non ha giovato alla qualità delle argomentazioni. Se ai tanti che già
peccano di saccenteria senza avere né arte né parte aggiungiamo pure quelli da
cui ci aspetteremmo un minimo di riflessione prima di parlare, che puntualmente
non avviene, la cosa diventa esasperante.
Tra le varie correnti d’informazione ormai
cavalcate senza ritegno c’è quella del sensazionalismo
dirompente. Non è importante l’argomento in sé, ma come sei capace di
renderlo accattivante, soprattutto con un titolo fuorviante.
Beppe Grillo, che un tempo stimavo e che
adesso mi ha decisamente stancato, ha fatto di questo una regola.
“Siamo in guerra!”
“Tutti a casa!”
“La fine dell’Euro!”
Titoli così (che sono solo un esempio
fatto da me, ma andate a controllare il suo blog e ne troverete a camionate di
simili) catturano l’attenzione di chi passa per la rete e, onestamente, gli fa
anche prendere un colpo.
Per dire: oggi appare sulla pagina facebook
di Grillo questo titolo “L’Italia in guerra”.
Pare infatti che il nostro paese
parteciperà alle azioni militari in medio oriente con i propri caccia
bombardieri.
Non è la prima volta, non sarà nemmeno l’ultima.
Se volete dare un’occhiata alle
operazioni internazionali in cui l’Italia è coinvolta ora vi invito a dare un’occhiata
qui
Senza dubbio troverete scritto che si
tratta di missioni di Peace Keeping, ma trattandosi di militari e non di
infermiere, potremo chiamarle in altro modo. Fate voi.
Ma il titolo “L’Italia in guerra” è
chiaramente esagerato e, soprattutto, non tiene conto del fatto che in guerra
ci siamo stati parecchie altre volte, negli ultimi anni, e non sempre abbiamo
gridato allo scandalo.
Uno legge un titolo così e gli viene un
coccolone! Già pensa di mettere i sacchi di sabbia davanti a casa…
Sempre per rimanere in tema, il sito www.tzetze.it oggi riporta questa notizia “USA
adotteranno misure per contrastare la Russia in Siria”. Fin qui, ok, ci può
stare. Lo stesso articolo viene pubblicizzato da Grillo sulla sua pagina facebook
con questo titolo “Ultima ora. Inizia la terza guerra mondiale? Gli USA hanno
intimato a Putin di…” e non c’è il resto. Nel senso che proprio non lo trovi!
Andando a leggere l’articolo nel
dettaglio, si scopre che quel titolaccio era una colossale cazzata.
Il contrastare,
nello specifico, si rivela essere una collaborazione.
Allora, la terza guerra mondiale arriva
o no?
Perché esasperare una notizia creandone
una che non c’è?
Passiamo a Il Giornale.
Oggi, sulla pagina di facebook del
quotidiano, si legge “Un’altra Ebola. –
Quella febbre sconosciuta che spaventa il mondo.”
Già così, non ti viene da star
tranquillo, così, clicchi e vai a leggerti l’articolo.
Avete letto?
“Una febbre sconosciuta sta falcidiando
il nord del Mali”.
Allora ti armi di coraggio e leggi. Quando
hai finito, l’incazzatura è a mille. E se non ci credete, leggetevi l’articolo.
I morti? 100. Gli abitanti? Oltre 14
milioni. La causa? Probabilmente malaria o una diffusione di meningite. Niente misteriosa
febbre venuta da chissà dove!
Capito cosa intendo per Sensazionalismo
Dirompente?
Queste e altre notizie, pompate di
steroidi, servono ad inculcare in tutti noi un senso di vertigine. Perché il
cittadino medio, preso da mille cose da fare, preoccupazioni, lavoro, famiglia,
legge il titolo e, purtroppo, in massima parte si concentra su quello.
Così il signor Bianchi arriva a casa
stressato dalla giornata e guarda la moglie dicendogli: “Tesoro, c’è un'altra epidemia
in Africa, l’ho letto oggi. Arriverà anche qui… E in più ci toccherà di stare
attenti perché siamo entrati in guerra. Speriamo che non si arrivi alle armi
nucleari…”
Accendendo quella maledetta scatola che
è la televisione si viene poi a contatto con la disinformazione più assurda.
Quando si parla di media di regime non si ha ben presente l’argomento. E la stessa
parola (regime) è fuorviante.
Non c’è un regime. C’è un Sistema.
Non è l’Italia che pilota le notizie. Non
è l’America, o la Russia. Esiste un controllo sistematico delle informazioni a
livello internazionale. Come faccio a saperlo?
Non lo so! Mi permetto di dedurlo da
quello che vedo sulla televisione italiana, su quella tedesca, su quella
anglo/americana, da quello che mi viene detto da amici turchi a riguardo di
quella del loro paese e da amici russi per il medesimo motivo.
Ogni paese ha livelli precisi di
disinformazione, per controllare le masse. Per controllare noi.
Ho scritto qualche giorno fa un articolo
sulla paura che ci viene instillata e l’informazione pilotata serve proprio a
farci andare (o non andare) sempre verso una direzione precisa.
Se ci rivelassero le verità dietro agli
avvenimenti, nel giro di una settimana si scatenerebbe una rivolta.
Invece ci incatramano alle sedie con
guerre, terroristi, malattie, e chi ne ha più ne metta.
Gonfiano ogni cosa e sapere la verità, o
dedurla, è un’impresa difficile. Ci si può arrivare, attraverso la lettura
approfondita e magari grazie a qualche bravo studioso o qualche giornalista
senza veli (pochi, ma ci sono), posto che non vengano eliminati prima (non
fisicamente, basta sputtanarli un po’).
Leggere e informarsi è un dovere, ma non
lo è credere ciecamente a ogni cosa.
Il beneficio del dubbio. Sempre.
Per concludere, il web.
Come dicevo, ha partorito una miriade di
siti dove puoi leggere di tutto. Dalle farneticazioni nazifasciste di nostalgici
dementi alle invasate tesi rivoluzionario-comuniste di allucinati figuri con la
cultura di un toporagno. Per non parlare dei siti mistico/religiosi/esoterici,
dove trovi le più fantasiose puttanate che si siano mai lette.
In questi contenitori virtuali le
notizie di attualità sono filtrate da così tanta ignoranza che la metà basterebbe
a rimandare tutti gli imbrattacarte alla
prima elementare.
In ultimo, ma non ultimo, proprio il
social network più famoso del mondo (facebook, ovvio) rasenta la follia in quanto
a scriteriate dichiarazioni di milioni di teste di legno.
Io non sono per la censura, ma a volte
una resettata sarebbe necessaria.
Lì dentro c’è la summa di tutto quel che
non vorresti leggere.
Si passa dal becero razzista all’anarcoide
invadente.
Non puoi leggere di gente che vorrebbe
riaprire Auschwitz e rimanere impassibile.
Non puoi vedere un personaggio noto come
Ted Nugent (cantante e chitarrista americano) inneggiare pubblicamente al
possesso di armi da fuoco a go-go.
Non ha senso leggere i commenti o i post
di ignoranti figuri che si dichiarano felici per i migranti morti nel Mediterraneo.
Tutto questo non è assurdo, è folle.
Come ho detto all'inizio, tutto ciò è
stancante.
Vorrei solo un minimo di competenza e
correttezza, almeno prima di aprire bocca o di metter mano alla penna.
È già abbastanza difficile vivere in un
mondo fortemente manipolato nell’informazione, ma assistere al degrado senza
ritegno dà un senso di smarrimento.
Il beneficio del dubbio non è solo una risorsa quando si legge e si ascolta, ma anche prima di parlare e di scrivere.
Nessun commento:
Posta un commento